Navalny | Assenza/ Presenza
mostra internazionale di Mail Art
a cura di Ruggero Maggi
Organizzazione Matera International Photography
"Gli artisti possono fare poco, ma poco è sempre meglio di niente. Non si può guardare,
sapere e voltarsi dall'altra parte. Reagire è un obbligo morale per tutti. Il nome di
Alexei Navalny si aggiunge al già lungo elenco di martiri russi per la libertà e per i
diritti umani. La libertà negata ad un individuo senza colpe, se non quella di opporsi ad
un totale regime totalitario come quello di Putin, è da considerarsi sempre come un
oltraggio per tutti gli esseri umani.
Il calvario che ha dovuto sopportare Navalny lascia senza parole. La verità prima o poi
si saprà, ma la responsabilità di ciò che è accaduto è certa. E' morto nel carcere di
massima sicurezza IK-3 di Kharp, dopo tre anni di sofferenze e torture. Veniva tenuto in
un carcere di rigore, in una cella di isolamento, un box di cemento armato: una stanza
di 6/7 mq dove non c'è niente, salvo uno sgabello, un lavandino, un buco nel pavimento
ed un letto che viene attaccato al muro per impedire di sdraiarsi, un bicchiere, un libro,
uno spazzolino da denti. Nient'altro.
Gli oppositori al regime vanno abbattuti: se non muoiono uccisi da sicari, se non muoiono avvelenati, allora si mandano in Siberia. Quello che Putin non potrà bloccare è la repulsione mondiale verso il suo ottuso e criminale modo di agire. La violenza declinata in tutte le sue possibili forme, come la guerra in Ucraina, l'abbattimento di ogni antagonista politico e militare. Cieca brutalità al posto del ragionamento, al posto del dialogo. Armi contro i libri, contro l'arte, contro la cultura. La ferocia come unica strada. All'ingresso del gulag artico (Lupo polare) dove Navalny è stato ucciso c'è una cancellata con la scritta a dir poco beffarda: "La felicità non è molto lontana". La somiglianza con l'ignobile "Il lavoro rende liberi" che sovrastava l'ingresso del lager nazista di Auschwitz è evidente e fa ben capire contro chi debbano combattere i russi che desiderano libertà e democrazia.
A Bruxelles Yulia Navalnaya chiede ai paesi europei di colpire più duramente Putin. Una donna a guidare la Russia... speriamo.
Navalnaya sta facendo il passo da molti auspicato: raccogliere l'eredità politica del marito e chiedere all'opposizione russa, dispersa tra carcere ed esilio, ma non morta, di unirsi a lei nella lotta contro Putin. In molti vedono in Yulia una donna che ha scelto di trasformarsi da moglie, madre ed amica in leader e vogliono credere nelle parole dello scrittore Valerij Panjushkin: "L' anima di Navalny ha attraversato la morte ed è tornata il terzo giorno, è la stessa, ma diversa, non scherza più, riesce a malapena a trattenere le lacrime. Ed è una donna. E vincerà. Un eroe del genere alla fin non è felice, ma vince sempre'
A volte l'Assenza urla più della presenza..."
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Il Giornale dell’ Arte
Per Olga Scotto di Vettimo/25 ottobre 2024
A Matera l’Arte unisce
Tutto pronto per l’VIII Rassegna Internazionale di Arte visuale: si svolgerà dall’8 novembre al 2 dicembre 2024 allo SPARKme Space Academy | Museo della Scienza e dello Spazio nella splendida città lucana con mostre, installazioni, laboratori, presentazioni di libri e giornate di studio
Mostre, installazioni, laboratori, presentazioni di libri e giornate di studio scandiranno «Matera l’Arte che unisce», l’VIII Rassegna Internazionale di Arte visuale, che si svolgerà dall’8 novembre al 2 dicembre 2024 allo SPARKme Space Academy | Museo della Scienza e dello Spazio nella splendida città lucana. L’evento multidisciplinare, curato da Antonello Di Gennaro e organizzato dal Matera International Photography (MIP) con il contributo del Comune di Matera, con il Patrocinio della Regione Basilicata, Provincia di Matera, Comune di Matera, APT Basilicata, Università degli Studi di Tor Vergata, Master II Livello di Neuroestetica, Università degli Studi di Bari e della Basilicata, ospiterà 750 opere di artisti provenienti da 40 diversi Paesi, proponendo una riflessione sul ruolo e sulla responsabilità dell’arte nei confronti del destino dell’umanità e sulla capacità trasformativa e di contrasto che essa può avere per fronteggiare le urgenze del nostro presente: le migrazioni e le guerre, la povertà e la fame, la violenza e le disuguaglianze...
Scaturisce da un progetto di mail art anche il lavoro «Navalny, Assenza/Presenza», che Ruggero Maggi ha sviluppato sottoforma di intervento installativo con il contribuito di 280 artisti italiani e altri provenienti da 31 diversi Paesi. Ispirato al più grande oppositore di Putin, morto in carcere lo scorso febbraio, l’opera è un incoraggiamento alla lotta contro tutte le forme di totalitarismo.